Pandemia e carceri: i vescovi della Campania scrivono al ministro della Giustizia





I vescovi della Campania scrivono una lettera al ministro della Giustizia, Marta Cartabia, per chiedere risposte immediate alla situazione critica degli istituti penitenziari.

«Onorevole Ministra – scrivono i presuli, guidati dal presidente della Conferenza episcopale campana, monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra -, in questi mesi l’epidemia di coronavirus ha messo in luce, ancora di più, i problemi cronici che attanagliano la realtà degli istituti penitenziari. Il Covid 19 ha certamente peggiorato le condizioni dei detenuti: diminuzione drastica delle visite, dei permessi, flessione delle relazioni con il mondo del volontariato, della cultura, della formazione, annullamento delle possibilità per l’inserimento lavorativo. Da ciò scaturisce la considerazione che, per affrontare la crisi indotta dalla pandemia, non si può prescindere dal fatto che il carcere è un insieme di persone, una comunità appunto, nella quale contano le condizioni di ogni singola persona, sia essa un operatore penitenziario che un detenuto o un volontario».

Questa la prima parte del testo presentato in una conferenza stampa sabato 24 aprile da don Franco Esposito, responsabile del Centro pastorale carceraria della diocesi di Napoli, padre Alex Zanotelli, missionario Comboniano e Samuele Ciambriello, Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

 





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