Il Pontefice nell’Udienza generale di mercoledì 18 settembre, sottolineando che “i cristiani sono perseguitati perché sentiti come minaccia”, ha ricordato la forza salvifica di Dio, l’unica in grado di resistere.
«I progetti umani – ha messo in luce Papa Francesco – falliscono sempre; hanno un tempo, come noi. Pensate a tanti progetti politici, e come cambiano da una parte all’altra, in tutti i Paesi. Pensate ai grandi imperi, pensate alle dittature del secolo scorso: si sentivano potentissimi, pensavano di dominare il mondo. E poi sono crollate tutte. Pensate anche oggi, agli imperi di oggi: crolleranno, se Dio non è con loro, perché la forza che gli uomini hanno in se stessi non è duratura. Soltanto la forza di Dio dura».
Bergoglio si è rivolto ai cristiani, richiamando la figura di Gamaliele, un uomo prudente, “dottore della Legge, stimato da tutto il popolo”, in grado di insegnare come esercitare l’arte del discernimento dinanzi a situazioni che superano gli schemi consueti, alla cui scuola San Paolo imparò a osservare “la Legge dei padri” (cfr At 22,3): «Pensiamo alla storia della Chiesa – ha ribadito il Papa –, con tanti peccati, con tanti scandali, con tante cose brutte in questi due millenni. E perché non è crollata? Perché Dio è lì. Noi siamo peccatori, e anche tante volte diamo scandalo. Ma Dio è con noi. E Dio salva prima noi, e poi loro; ma sempre salva, il Signore. La forza è “Dio con noi”. Gamaliele dimostra, citando alcuni personaggi che si erano spacciati per Messia, che ogni progetto umano può riscuotere dapprima consensi e poi naufragare».
Il Pontefice conclude con una preghiera: «Chiediamo allo Spirito Santo di agire in noi perché, sia personalmente sia comunitariamente, possiamo acquisire l’habitus del discernimento. Chiediamogli di saper vedere sempre l’unità della storia della salvezza attraverso i segni del passaggio di Dio in questo nostro tempo e sui volti di chi ci è accanto, perché impariamo che il tempo e i volti umani sono messaggeri del Dio vivente».
(foto agensir.it)