Parole in libertà. Il virus ha mostrato tutti i limiti della nostra cultura. Ma è possibile un mondo nuovo, senza egoismi





In un momento nel quale l’Italia (e tante altri Paesi nel mondo), si apprestano a strutturare come poter far ripartire l’economia, la società nella sua complessità, assistiamo a divisioni, egoismi, a tanti livelli, soprattutto a livello politico.

Appare quanto mai attuale l’auspicio fatto da don Pino Natale, tramite le pagine del numero di aprile della nostra testata Segni dei Tempi, perché sia tracciato un cammino di speranza nel deserto delle chiusure. La sua considerazione prende le mosse da un famoso romanzo di H. G. Wells, da cui sono stati tratti molti film e serie televisive, intitolato “La guerra dei mondi”.

«Anche oggi, nella realtà – scrive don Pino – , un germe invisibile, in questo caso un virus, ha messo in crisi conoscenze scientifiche avanzate, colpendole di sorpresa in modo inaspettato. Il mondo moderno, con tutti i suoi passi da gigante in ogni campo della conoscenza, alla fine è stato colpito quasi a tradimento da qualcosa di infinitamente piccolo e vivo. L’ondata irrazionale di paura forse trova qui la propria radice, la più profonda e autentica spiegazione, nello scoprirsi così facilmente attaccabili. Senza contare che è stato così evidenziato anche la dimensione negativa della globalizzazione, che annulla distanze e rende quasi impossibile la limitazione dei movimenti e dei contatti. Si è toccato con mano la fragilità del nostro sistema di vita, e ci siamo scoperti nudi come il re della fiaba. Inevitabilmente, alla fine questo nemico sarà debellato e sconfitto, ma nel frattempo ha mostrato tutti i limiti della nostra cultura, di quelle “magnifiche sorti e progressive” della ragione umana. Comprendere ciò, però, può renderci più forti, perché più attenti a non crederci intoccabili».

Una seconda riflessione, per chi è credente, mette in luce il periodo pasquale: «Chi oggi sa tracciare un cammino di speranza in mezzo al deserto delle chiusure e degli egoismi dettati dalla paura – conclude don Natale – , testimonia che la Pasqua è reale, e non una storiella».

Leggi l’articolo completo sul pdf di Sdt di aprile.





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