Individuati a febbraio dal sub professionista Franco Salvatore Ruggiero, i reperti sono stati regolarmente denunciati alle autorità. «Si tratta di un antico dolium di circa 1,5 metro di diametro» – spiega l’istruttore sub di “Meno 100 UnderWater tek ASD”, un’associazione sportiva dilettantistica che opera da anni nel golfo flegreo. «E poco lontano – aggiunge Ruggiero – ho rinvenuto anche alcuni pavimenti in cotto, uno leggermente incurvato a causa di un crollo, anch’essi emersi a causa delle forti correnti che hanno sconvolto il fondale».
Il ritrovamento archeologico è avvenuto nello specchio d’acqua della Ripa Puteolana antistante lo stabilimento ex Sofer, durante un’immersione didattica sportiva, a circa tre metri di profondità e a poche decine di metri di distanza dalla costa.
«Le antiche testimonianze del passato – spiega Franco – sono state individuate a febbraio, mentre ero intento a raccogliere informazioni utili alla divulgazione del nostro patrimonio. Grazie alle intense mareggiate che hanno flagellato la costa flegrea, ho notato l’oggetto in terracotta di forma ovoidale: giaceva semisommerso da sabbia e detriti, a pochi metri dalla riva». Si trattava dunque di un antico dolium: la sua capacità era di circa 1500-2000 litri ed era adibito prevalentemente al trasporto di vino; si presume che i dolia venissero impiegati in aree di produzione, come le fattorie, o di vendita, come le taverne.
Antonio Cangiano
(foto di Franco Salvatore Ruggiero)
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