Il romanzo, che fa seguito a “Procida non deve morire”, oltre ad una gradevole lettura, offre la possibilità di raccogliere fondi a favore del popolo #saharawi al quale va buona parte del ricavato dalla vendita.
Protagonista è Moulay, un saharawi “con il mare nel cuore” che colma con “zia Vittoria” la nostalgia per nonna Beatriz. Moulay ci avvolgerà in una rete di emozioni in cui si mescoleranno le vicende del giovane e del suo popolo con odori e vissuti puteolani. I fiori non nascono nell’hammada, perché l’hammada è il deserto, ma forse la solidarietà con un popolo martoriato e depredato della sua terra e del suo mare può fare miracoli.
Alla presentazione, coordinata da Teresa Stellato, ha partecipato il medico saharawi Hamma Lamin Alitaleb, con letture di Ilaria Minopoli.
cs