Rapporto OSCE: è cresciuta l’intolleranza anticristiana in Europa





Nel 2019, ci sono stati più crimini dettati dall’odio anticristiano. La cifra non viene da una delle organizzazioni di difesa dei cristiani perseguitati, ma dall’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che ha pubblicato un rapporto nella Giornata Internazionale della Tolleranza.

Sono dati che devono far riflettere, specialmente in una situazione come quella odierna. Le misure contro il coronavirus hanno portato a restrizioni che in molti casi hanno persino violato la libertà religiosa.

L’intolleranza, pero’, si misura anche nei rapporti quotidiani dell’Osservatorio per la Cristianofobia o dell’Osservatorio sulla Discriminazione e l’Intolleranza dei Cristiani in Europa, che periodicamente, in questi mesi, non hanno mancato di denunciare attacchi alle chiese o ai luoghi di culto. Notizie che dovrebbero preoccupare, perché, in fondo, niente nasce dal nulla, ma che invece non prendono le prime pagine dei giornali.

Tra i cinquecento e più casi di crimine, ci sono gli attacchi contro sacerdoti cattolici, incendi appiccati alle chiese, distruzione delle immagini della Madonna, vandalismo dei consultori cattolici, il furto di ostie consacrate.

La Francia è il primo Paese per odio anticristiano con 144 casi nel 2019, la maggioranza dei quali contro chiese cattoliche. In Germania, gli attacchi sono stati 81, in Spagna 75.

In tutto, si parla di 595 attacchi, e 459 di questi sono stati attacchi contro le proprietà, mentre 80 erano attacchi contro le persone. Solo un quarto di questi accadimenti sono stati riferiti direttamente alla Santa Sede.

Più volte, in Spagna e Francia, sono state rubate ostie consacrate. In Francia solo nel febbraio 2019, sono state rubate quasi 300 ostie e tre calici, in 14 casi il tabernacolo è stato forzato e le ostie profanate, in 1 caso un tabernacolo è stato messo a fuoco.

Molti gli attacchi contro i sacerdoti: quattro in Polonia, tre in Spagna, uno in Italia. Diversi i vandalismi contro le immagini religiose, elencate in Italia, Spagna, Francia.

Poi ci sono gli incendi: 20 chiese sono state oggetto di attacchi incendiari in Francia nel 2019, otto lo sono state in Gran Bretagna, uno in Spagna.

Utile anche leggere l’ultima indagine del Pew Research Center negli Stati Uniti, che riferisce al 2018 che sottolinea che il livello di restrizioni governative alla religione è continuato a crescere.

Le nazioni considerate “a rischio” di libertà religiosa dal Pew Center sono 56, mentre nel 2017 erano 52. La maggior parte di queste nazioni era nella regione pacifica dell’Asia e nella regione Medio Oriente Nord Africa. Queste ultime sono le regioni che hanno il più alto livello medio di persecuzione.

Un capitolo a parte meritano le restrizioni della Cina, ma ci sono problemi anche in Tajistan e persino in India, dove le leggi anti-conversione creano moltissimi problemi di libertà religiosa.

In generale, nel 2018 il 40 per cento delle nazioni del mondo ha sperimentato livelli di restrizione globale sulle religioni alti e molto alti.Di queste ultime, 12 sono Stati autoritari, 11 regimi ibridi, 6 false democrazia.

Franco Maresca





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