Riaperta la chiesa Santa Maria delle Grazie a Pozzuoli. Uno scrigno stupendo nel cuore della città





Stamattina monsignor il vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella, con una solenne celebrazione eucaristica, ha riaperto al culto Santa Maria delle Grazie dopo sette anni di minuziosi lavori strutturali e di restauro. Ha concelebrato il vescovo ausiliare, monsignor Carlo Villano, insieme al parroco don Antonio Russo.

«La bellezza di questa chiesa, riaperta dopo un lungo periodo di tempo per lavori necessari, realizzati con cura e competenza – ha sottolineato monsignor Pascarella – richiama la bellezza di Dio. Una chiesa trascurata è espressione di una comunità ecclesiastica che ha perso il senso del bello, dell’accoglienza. La bellezza è armonia, decoro».

Gioia per la riapertura è stata espressa anche dal sindaco, Vincenzo Figliolia: «Oggi è un giorno di festa per la città di Pozzuoli. Si colma così un importante vuoto che si era creato nel centro storico, che sta tornando a splendere di attività. Grazie al vescovo monsignor Gennaro Pascarella e al parroco don Tonino Russo per quanto hanno fatto».

Particolarmente commosso il parroco: «Lodiamo e ringraziamo il Signore per la forza e l’energia che ha dato a tutti, nei vari ambiti che in sinergia e dialogo e nell’intesa forte hanno agito con l’unico scopo di restituire un luogo di culto e di arte. Uno scrigno di arte stupendo che si unisce agli altri scrigni di arte della nostra città e diocesi, innanzitutto la cattedrale di san Procolo. Ringraziamo di cuore il nostro vescovo, monsignor Gennaro, perché fin dal primo momento con tenacia ha sostenuto questo recupero. Ringraziamo la direzione dei lavori, le maestranze, la Soprintendenza. Un grazie particolare alla comunità della parrocchia, che insieme al sottoscritto e ai collaboratori più stretti ha sempre creduto nel progetto. È stata determinante fin dai primi giorni, quando nell’aprile del 2014, alla prima caduta di pietre dalle nuvole e di alcuni marmi, ci siamo spostati nella chiesetta dell’Assunta e poi nel salone parrocchiale. Dopo è arrivata la pandemia che ci ha costretti a ridurre ulteriormente il numero di partecipanti alle celebrazioni. Ma nonostante tutto – ha concluso don Tonino – in questi anni non ci siamo mai fatti mancare il nutrimento della Parola e dell’eucaristica, della gioia dell’incontro, della bellezza di stare insieme».

FOTO DI ENZO BUONO

 





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