Fabio Cannavaro da Fuorigrotta, ha girato il mondo ma torna sempre nei Campi Flegrei: il campo Paradiso, infatti, per anni teatro degli allenamenti di Diego Armando Maradona è stato acquistato dall’ex calciatore campione del mondo. A dare l’annuncio sui social lui stesso, lo scorso luglio. Ma Fabio quel posto lo conosce bene: è da lì che parte allenandosi al cospetto del Pibe de Oro, lui, scugnizzo doc, cresciuto tirando calci a un pallone per le strade del popoloso Rione La Loggetta, alle spalle dello stadio ex San Paolo.
Un’associazione di Soccavo, che si chiama proprio “Centro Paradiso”, ha sempre sognato, invece, di rilevare con un azionariato popolare il centro, per sistemarlo e metterlo a disposizione dei ragazzi del quartiere. Un’utopia? Forse. Ma è un sogno che con l’acquisto della struttura da parte di Cannavaro si potrebbe, a questo punto, almeno in parte avverare: Ciro Ferrara e i fratelli Cannavaro sono i responsabili di una fondazione che realizza progetti sociali a favore di bambini e giovani in stato di bisogno e Fabio ha dichiarato che del Centro Paradiso vuol farne proprio una scuola calcio.
A proposito del quartiere, come pensa possa impattare una scuola calcio?
«Il nostro territorio, e quella zona in particolare, hanno bisogno di una spinta. Magari recuperare il Centro Paradiso può fare da volano per far rialzare l’intero quartiere, coinvolgendo e stimolando le istituzioni che possano, una volta e per tutte, iniziare a prendersi seriamente cura di Soccavo, dei suoi giovani e dei suoi problemi».
Contatterete Fabio Cannavaro?
«Non lo so. Noi non vogliamo avanzare assolutamente pretese, lui ha un merito, quello di aver posto fine allo stato di degrado e di abbandono di quel luogo. Il nostro è solo quello di aver provato ad accendere i riflettori e non vogliamo che si pensi ad altro. Se avessimo occasione, magari, potremmo presentargli le nostre idee ma al momento non mi sembra opportuno. Certo, ci piacerebbe se un giorno si confrontasse con noi e, forse, ci faremo avanti prima o poi, magari scrivendo una lettera alla Fondazione Cannavaro Ferrara, chissà. Al momento restiamo in standby, con il nostro capitale umano e sociale a disposizione e con i fondi raccolti finora proveremo, comunque, a realizzare un progetto sociale a beneficio del quartiere».