Rinviata a sabato 26 ottobre la Veglia di preghiera a Monterusciello per la Giornata Missionaria Mondiale





Si svolgerà sabato 26 ottobre, alle ore 20, nella parrocchia Sant’Artema a Monterusciello (via Amedeo Modigliani, 2c – Pozzuoli), la Veglia di Preghiera in occasione della Giornata Missionaria Mondiale. La Veglia, che doveva svolgersi sabato 19 ottobre ed è stata rinviata causa maltempo, sarà presieduta dal vescovo di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano, con la testimonianza di padre Rogerio, missionario del Pime in Messico.

La Veglia verrà organizzata dal Centro Missionario Diocesano, guidato da padre Michele Carlone, missionario del PIME Pontificio Istituto Missioni Estere, presente nella chiesa Sant’Artema a Monterusciello, guidata dal parroco don Elio Santaniello.

La Giornata Missionaria Mondiale (che quest’anno ricorre a livello nazionale domenica 20 ottobre) ha come tema: «Andate e invitate al banchetto tutti» (cfr. Mt 22,9).

Nel Messaggio per la Giornata, papa Francesco invita a “rinnovare il dinamismo missionario di ogni battezzato” e spinge nuovamente ad essere una “Chiesa in uscita”. Bergoglio richiama la parabola, che parla di un banchetto di nozze, imbandito dal re per suo figlio, a cui i primi invitati non partecipano. Il re non rinuncia, ma invia di nuovo i suoi servi dicendo loro: «Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze» (v. 9). Il pontefice, riprende la frase “Andate e invitate al banchetto tutti” e mette in risalto tre aspetti della missione della Chiesa e dei suoi discepoli: 1) “Andate e invitate”: la missione deve essere un instancabile andare e invitare alla festa del Signore; 2) “Al banchetto”: sottolineando la “prospettiva escatologica ed eucaristica” della missione di Cristo e della Chiesa; 3) “Tutti”: la missione dei discepoli di Cristo e della Chiesa deve essere sinodale-missionaria.

Essere missionari nella nostra realtà di oggi significa andare ai crocicchi delle strade del mondo di oggi, disponibili ad incontrare ogni tipo di persone e le più svariate situazioni di vita, per portare una parola di accoglienza, di solidarietà e di speranza, per rendere accessibile a tutti la possibilità di partecipare al “grande banchetto”.

 

 

 

 





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