Suore Salesiane di don Bosco. Un nuovo Ordine religioso nella diocesi di Pozzuoli





Sabato 12 ottobre, alle ore 18.30, nella parrocchia San Lorenzo martire a Pianura (via Montagna Spaccata, 360), il vescovo di Pozzuoli e di Ischia, don Carlo Villano, presiede la celebrazione eucaristica per l’insediamento delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Concelebra don Enzo Cimarelli parroco di San Lorenzo di Pianura e della chiesa Santi Apostoli Pietro e Paolo di Soccavo. Sarà presente l’ispettrice delle suore salesiane, suor Ivana Milesi.

«Le due suore – riferisce il parroco – appartenenti all’Ispettoria Meridionale “Madonna del Buon Consiglio”, abiteranno il nostro territorio e si metteranno a servizio della Chiesa locale portando il carisma proprio del loro Istituto. Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono una Famiglia Religiosa nata dal cuore di San Giovanni Bosco e dalla fedeltà creativa di Santa Maria Domenica Mazzarello. Si consacrano a Dio per servire Gesù Cristo in comunità, dedicando la loro vita all’Educazione umana, cristiana e salesiana dei giovani. Sono conosciute anche come Suore Salesiane di Don Bosco».
La finalità della loro missione sarà l’accompagnamento dei giovani nella loro crescita integrale, nel loro cammino di maturazione, nella formazione alla fede e l’educazione ad una cittadinanza attiva, alla gratuità e alla solidarietà, nello stile del Sistema Preventivo di don Bosco.
Le suore sono arrivate nella diocesi di Pozzuoli il 4 settembre, accolte da tanti giovani con una grande festa. Le Figlie di Maria Ausiliatrice, infatti, saranno impegnate nell’esperienza innovativa dell’unità pastorale tra le comunità parrocchiali di Pianura e di Soccavo. Suor Anna e suor Carolina sono state accolte nella parrocchia San Lorenzo, accompagnate dalla Ispettrice, suor Ivana Milesi. Sulla torta il motto: “Da mihi animas, cetara tolle” (Gn 14,21), “Signore, dammi anime, prendi il resto per te”, parole che ripeteva spesso San Francesco di Sales, richiamate da don Bosco all’arrivo del giovane Domenico Savio nell’oratorio a Torino nell’ottobre del 1854. A nome delle comunità parrocchiali e dell’intera diocesi, parole di benvenuto sono state rivolte dai giovani: «Carissime, vi ringraziamo per aver accettato questa nuova sfida. È un grande onore avervi qui con noi, certi che il vostro impegno porterà frutti abbondanti. Le vostre esperienze, i vostri consigli, saranno per noi fonte d’ispirazione e un sostegno prezioso, per costruire insieme un ambiente accogliente e pieno di allegria, dove tutti possono sentirsi a casa. La vostra energia e il vostro entusiasmo saranno per noi segno tangibile di speranza e testimonianza viva del carisma di Madre Mazzarello, che con la sua vita dedicata a Dio e ai giovani, ci insegna
di rimanere saldi nella fede. Vogliamo anche ringraziare di cuore Suor Ivana, la sua cura e la sua attenzione nell’affidarvi qui sono un dono prezioso per tutti noi. Specialmente in un periodo in cui molte realtà simili purtroppo stanno chiudendo, siamo consapevoli che questa decisione rappresenta un impegno significativo a cui noi siamo pronti a rispondere con affetto e collaborazione. Le nostre chiese non sono più solo luogo di culto, ma stanno diventando luoghi di accoglienza e integrazione. Molti progetti stanno partendo e siamo sicuri che il vostro essere qui non è un caso».





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