Vescovi della Campania: appello a Governo e Parlamento per ratificare il Trattato di proibizione delle armi nucleari





L’Italia non ha sottoscritto il Trattato di Proibizione delle armi nucleari… potrebbe ratificarlo adesso. Questo l’appello dei vescovi della Campania al Governo e al Parlamento.
«Il 22 gennaio 2021 – sottolineano i membri della Conferenza episcopale della Campania – il Trattato (ndr, votato all’ONU nel luglio 2017 da centoventidue Paesi, tra i quali il Vaticano) ha assunto valore vincolante per tutti gli Stati che l’hanno sottoscritto. In forza di ciò, in quegli stessi Stati sono ormai illegali l’uso, lo sviluppo, l’effettuazione di test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari.
L’Italia, che non sottoscrisse allora il Trattato, potrebbe ratificarlo adesso: al momento, però, tutto tace nelle nostre istituzioni governative, mentre invece ci s’impegna ad acquistare nuovi cacciabombardieri per una spesa complessiva di oltre 14 miliardi».
Viene anche chiesto che l’Italia receda dall’acquisto di nuove armi e impieghi diversamente le energie che ora investe nella loro fabbricazione.
Papa Francesco ha recentemente ribadito che il vero “scandalo”, in un tempo in cui la crisi falcia milioni di persone e molti di più ne getta in povertà, sta nel fatto che “non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari”.
L’appello, già espresso a fine aprile da diverse organizzazioni (Acli, Ac, AGXXIII, Focolari, Pax Christi), viene lanciato dai vescovi della Campania oggi, in occasione del 130° anniversario della pubblicazione dell’enciclica sociale Rerum Novarum (“delle cose nuove”), promulgata il 15 maggio 1891 da Papa Leone XIII.

Testo completo dell’appello sul sito www.conferenzaepiscopalecampania.it





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